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Gioele Pititu

L'importanza dei giochi di strada per l'apprendimento della tattica applicata nel calcio

L'articolo che vi apprestate a leggere ha come argomento, forse, l’aspetto più delicato che il tempo e la storia moderna ci hanno sottratto: il legame tra i giochi di strada, giochi di movimento e i giochi polivalenti.


Infatti, sono la più ampia relazione tra movimento e sviluppo dei bambini.


E' grazie alla motricità che i bambini acquisiscono competenze e abilità sempre maggiori durante il proprio sviluppo.


Inoltre, gli sport con la palla hanno affascinato gli uomini di tutti i tempi e continuano a farlo.


Il gioco per divertimento è una delle attività più popolari, ma richiede una certa

accessibilità alle strutture e un'ampia disponibiliità.


Per questo, i campetti polivalenti sono la soluzione ideale perché offrono la flessibilità, lo spazio e l'ambiente necessario per praticare molte discipline diverse allo stesso tempo.


Questa relazione tra Giochi di Movimento e Giochi Polivalenti e quella che, insieme alla disciplina specifica quindi il Calcio di strada, delinea la massima espressione tra attività formative in forma libera che inconsapevolmente formava e forma ancora oggi in maniera meno lineare e marcata talenti dal potenziale sconfinato.



Gioco di strada

I giochi di movimento senza palla, se alimentati in forma libera e non in strutture e contesti organizzati in momenti particolari della crescita, sviluppano le forme

piu alte di motricità perchè libere da spazi e vincoli sia strutturali che cognitive (esempio : giocare a guardia e ladri in campagna o giocare in campo delimitato con gli allenatori).


Esiste uno strettissimo legame tra gioco e movimento, tra giochi di movimento e giochi polivalenti, perchè rispecchiano la più ampia relazione tra movimento e sviluppo dei bambini.


È proprio grazie alla motricità che i bambini acquisiscono competenze e abilità sempre maggiori durante il proprio sviluppo.


Il movimento è, infatti, una caratteristica insita nella specie umana, tanto da essere presente ancora prima della nascita.


Non è un caso che uno degli elementi fondamentali che una mamma in stato di gravidanza deve tenere sotto controllo per avere informazioni sullo stato di salute del feto sia proprio la presenza quotidiana del suo movimento.


Oltre questi aspetti, c’e il fascino della palla e della polivalenza di utilizzare un attrezzo.


Il multisport, e l'alternanza di tante discipline, aumenta notevolmente le abilita’ senso percettive e spazio temporali e non possono che esser un grande vantaggio nella crescita psicofisica, anche in età adolescenziale, tecnica specifica di una disciplina a cui ci si appassiono.


La diminuzione in eta’ giovanile di tempo dedicato al gioco libero, senza condizionamenti da parte degli adulti, si sta sempre più ripercuotendo sulla qualità dei futuri campioni; nel nostro caso calciatori.


La società si evolve e i cambiamenti portano con se pro e contro.


Un aspetto importante da valutare è che i calciatori sembrano impoveriti da un monte ore di giochi di movimento polivalenti e dal calcio di strada molto compromesso.


Oggi il ruolo dell’adulto, e dell’allenatore in generale, in questo caso specifico rivestono una posizione determinante per mantenere alti i livelli di divertimento.


Gli stessi bambini dichiarano di trovare più divertente l’attività se i loro istruttori si mostrano incoraggianti e comunicano con fare gentile (Tjomsland,2015).


Ancor di più in contesti socio-culturali fortemente industrializzati, come il nostro in cui l'interesse si sposta con facilità verso la tecnologia o altri svaghi, fatica a

trovare gratificazione nell’ attività sportiva.


Tutto ciò espresso sin ora non e utile soltanto da un punto di vista psico-motorio, ma è fondamentale per alimentare e fornire a tutti i protagonisti i giusti strumenti per far emergere un potenziale che altrimenti non potrebbe mai sbocciare.


Parlando da un punto di vista tecnico e sopratutto tattico gli aspetti più importanti, non solo legati alle competenze dell’allenatore e alla sua capacita di trasferire il sapere e renderlo fruibile al protagonista, ma alla possibilità che il protagonista abbia nel tempo costruito un bagaglio e delle esperienze tali da poter gestire determinate competenze che il gioco richiede.


Le possibilità di sviluppare le competenze necessarie al raggiungimento di obbiettivi legati alla tattica del gioco del calcio è legata a obiettivi riferiti alle capacità cognitive.


Le capacità cognitive necessarie per apprendere a giocare a calcio sono molteplici.



Possiamo scegliere di sviluppare nei piccoli amici la percezione, la conoscenza di sé e la creatività, assecondando le naturali caratteristiche tipiche di questa età.


Con i pulcini si possono perseguire obiettivi relativi alle capacità di concentrarsi e stare attenti.


Agli esordienti si può richiedere, e dunque allenare, le capacità di osservare e comprendere (due capacità preliminari al pensiero tattico).


Gli obiettivi riferiti agli esordienti riguardano lo sviluppo della capacità di analisi e sintesi, di risolvere i problemi (scelta) e di autovalutarsi.


Un altro obiettivo e’ riferito alle capacità emotivo-affettive consentendo di mettere nelle condizioni il giovane di apprendere al meglio il gioco del calcio.


Ai più piccoli è necessario proporre attività giocose per far in modo che si appassionino all'attività motoria.


Bisogna poi creare le condizioni che permettano a tutti di provare gratificazione e

successo (riuscita), dovuto al miglioramento delle proprie prestazioni individuali (rispetto al livello personale di partenza).


L'acquisizione e il rinforzo dell'autostima andrà di pari passo alla riuscita sperimentata nelle attività che l'allenatore proporrà.


Nel gioco del calcio è importante imparare a gestire le emozioni per non incorrere in errori e/o comportamenti istintivi che non portano nulla di buono alla squadra.


La capacità di diventare autonomi nelle scelte di gioco rappresenta l'obiettivo finale dello sviluppo di queste capacità.


Poi abbiamo gli obiettivi riferiti alle capacità sociali come il rispetto delle regole, degli altri, la capacità di collaborare e cooperare sono alla base del calcio, essendo questo un gioco di squadra.


Il calciatore che non riesce a raggiungere questi obiettivi avrà scarse capacità di apprendere in modo ottimale questo gioco.


E per ultimi, ma non meno importanti, gli obiettivi riferiti agli stili di vita da atleta.


Adottare uno stile di vita sano (alimentazione, movimento, risposo) dovrebbe rientrare nella mentalità sia degli adulti, sia dei giovani calciatori.


Una vita poco sana può inficiare tutti gli sforzi che si fanno in allenamento.


Giocare quotidianamente all'aria aperta e limitare i passatempi sedentari

dovrebbero rappresentare le condotte prioritarie dei giovani atleti.


La richiesta di impegnarsi seriamente nello studio, per potersi realizzare culturalmente, professionalmente e non solo dal punto di vista sportivo, completa un'attenta programmazione educativa.

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