Sembra ormai sfuggito il campionato all'Arsenal di Mikel Arteta, dopo la sconfitta per 4-1 subita contro il Manchester City che ha portato i Citizens in testa alla classifica con una partita da recuperare, ma la stagione dei Gunners è stata comunque di assoluto valore. Il lavoro di Arteta, cominciato nel 2019, è mai stato messo in discussione dalla dirigenza, nonostante le altalenanti e spesso non positive prestazioni dei primi anni di guida tecnica dello spagnolo. Ad oggi questa fiducia è stata ampiamente ripagata con risultati e con la crescita delle giovani leve come, ad esempio, Martin Ødegaard o l’inglese Edward Nketiah. La rosa a disposizione di Arteta è adatta per interpretare al meglio l’idea di calcio da lui proposta: tanta corsa, tanto sacrificio ma soprattutto tanta dedizione e applicazione a tutto ciò che l’allenatore propone.
Guarda anche il video con 3 esercitazioni ispirate dai principi di gioco di Mikel Arteta creato da Alessandro Recenti
L’intesa tra i giocatori di Arteta, appare come un filo estremamente spesso e resistente, che collega i giocatori uno dopo l’altro facendo si che a ogni movimento parta una lunga CATENA di movimenti ben precisi.
Pronti per iniziare?
Andiamo Sistemi di Gioco Sistema di gioco di partenza: 4-3-3 Sistema di gioco in fase di non possesso: 4-3-3 Sistema di gioco in fase di possesso: 4-2-3-1 Fase di Possesso palla Costruzione La costruzione dal basso di Arteta si concentra soprattutto sulle zone laterali del campo dove risultano fondamentali i movimenti dei terzini che variano però da interprete a interprete. Nella zona di destra Benjamin White preferisce alzarsi per liberare Saka dalla marcatura mentre a sinistra è Martinelli ad abbassarsi facendo quindi alzare il terzino di lato, in modo da liberare il terzino sull’out di sinistra e avere la possibilità di giocare maggiormente verso il centro, spesso cercando di attaccare la linea difensiva tra terzino e centrale. Da segnalare la posizione di Partey, più “metodista” più centrale, rispetto a un Xhaka molto più dinamico.
Lateralità e lavoro sulle catene Il fulcro del gioco di Arteta sono le catene laterali che, data la loro importanza, meritano un approfondimento ad hoc. È fondamentale individuare gli interpreti dei vari ruoli, perché Arteta legge le caratteristiche dei propri giocatori e codifica i movimenti che più si addicono ad ogni giocatore a sua disposizione. Ben White (terzino destro), Martin Ødegaard (mezz’ala di destra) e Bukayo Saka (ala destra) compongono la catena di destra; White spesso si sovrappone mentre Ødegaard ricopre il ruolo di trequartista durante la fase offensiva, se invece il norvegese si allarga, allora il suo posto viene preso da Saka che prova ad accentrarsi occupando quindi lo spazio lasciato libero dall’avversario. La catena di sinistra invece varia molto spesso per quanto riguarda gli interpreti, soprattutto nel ruolo di terzino sinistro; infatti, se Martinelli (ala sinistra) e Xhaka (mezz’ala sinistra) vengono schierati molto spesso da Arteta, come terzini troviamo Tomiyasu, Tiereney e il nuovo acquisto Zinchenko. Sulla catena sinistra i terzini non si sovrappongono all’esterno ma si alzano in fase di costruzione, Gabriel Jesus si abbassa e si allarga sulla sinistra mentre Martinelli si abbassa centralmente cercando di occupare lo spazio lasciato libero dal Brasiliano. Qualora il movimento non venga fatto da Jesus è allora Xhaka ad alzarsi centralmente cercando di liberare Martinelli dalla marcatura e permettendo al terzino di ricevere palla in una posizione più avanzata. Thomas Partey difficilmente partecipa alla manovra offensiva, ma la sua posizione diventa fondamentale per le scalate durante una transizione negativa.
Rifinitura e Finalizzazione In fase di rifinitura Gabriel Jesus si abbassa in modo da liberare la via centrale per l’inserimento delle ali che attaccano forte la profondità. Martinelli è l’esterno più quotato per attaccare la linea con forza; cercando di far abbassare la linea difensiva avversaria permettendo così a Saka e Ødegaard di trovare spazio per entrare verso il centro del campo e cercare gli inserimenti dei compagni. Fondamentale risulta la posizione e il movimento di Gabriel Jesus: la manovra offensiva parte quando lui si muove perché è lui a creare lo spazio per gli inserimenti degli esterni.
Fase di non possesso palla L’Arsenal pressa molto alto in fase di non possesso: è Gabriel Jesus a dare l’input alla difesa di "attaccarsi" ai propri riferimenti. Difendere in avanti permette così all’Arsenal di recuperare molti palloni nella trequarti avversaria per poi ripartire a gran velocità. Nel caso in cui la squadra avversaria giochi con un mediano davanti alla difesa è Ødegaard incaricato alla sua marcatura. I centrali difensivi, dotati di una buona velocità, riescono ad andare a rincorrere eventuali palle lunghe a scavalcare la linea difensiva. Fondamentale sarà anche l’aiuto di Partey qualora uno dei due centrali rompa la linea per andare a recuperare palloni verso l’esterno del campo.
Transizioni Transizione positiva: recuperando il pallone spesso nella metà campo avversaria, l’Arsenal tenta una transizione molto veloce per andare a cercare la conclusione. Gli esterni attaccano lo spazio liberando le corsie laterali per i terzini che spingono in avanti, Jesus spesso si posiziona sul lato opposto al pallone per attaccare la difesa alle spalle. Transizione negativa: in fase di transizione negativa l’Arsenal si fa trovare con i terzini molto alti e fuori dalla linea difensiva: Partey ha il compito di ricomporre la linea a 4 dando la possibilità al centrale di parte di poter uscire verso l’esterno.
Conclusioni
Come scritto in apertura l'Arsenal nemmeno quest'anno vincerà la Premier League (che manca dal 2004), ma ha con il lavoro di Mikel Arteta ha dato via ad un percorso di valorizzazione dei giovani con una filosofia calcistica chiara e predefinita.
Mikel Arteta fa parte di quella che è la Top Coaches Generation, la nuova generazione di allenatori.
Ha avuto come maestro Guardiola, è stato una bandiera dell'Arsenal, per la maggior parte del campionato in testa alla classifica.
E' solo questione di tempo e sentiremo parlare di Mikel Arteta come un allenatore vincente.
Di questo ne sono sicuro
Un abbraccio
Alessandro e Sara
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