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Come allenare le palle inattive. La guida definitiva di Alessandro Recenti


Perché non vuoi dare questo strumento alla tua squadra?

Io lo faccio e ne ho sempre tratto i frutti. E in questa guida vorrei dimostrarti quanto sono importanti.

Importanti perché, come diceva il Maestro Gianni Vio, l’organizzazione delle palle inattive può portare il 30% di gol in più in una stagione. Questo non è importante secondo te? Per me moltissimo. In questa guida parleremo proprio di questo: come sia possibile organizzare sedute di allenamento inserendo corner offensivi evitando tempi “morti” che, a mio avviso, rendono inefficaci le palle inattive. Soprattutto avere una banca dati di palle inattive

che potrai utilizzare in qualsiasi momento da studiare, comprendere, adattare e trasmettere alla tua squadra.

Attenzione però. Tu dovrai farmi una sola promessa.

Dovrai leggerla guida dall'inizio alla fine, prendere appunti, farti delle domande e poi scriverle alla fine ed io risponderò alle tue domande?


Affare fatto?


Iniziamo!




Prima però facciamo un balzo indietro nel tempo.

Era il 10 Marzo 2008. La mia prima stagione da allenatore, all’Oratorio Villongo.

Mi trovavo a Firenze a seguire il mio primo seminario di aggiornamento da allenatore. Argomento palle inattive.

Da quel giorno il mio pensiero in relazione alle situazioni da corner (soprattutto), ma più in generale a tutte le situazioni di palla inattiva è completamente cambiato.

Sin da subito.

Il sabato seguente con la mia squadra dell’epoca giocammo una partita importante per la conquista del titolo (che poi vincemmo allo spareggio).

0-0 fino a 15’ dal termine della partita.

Poi un calcio di punizione laterale fischiato a nostro favore.

Avevamo preparato una punizione ed un corner nell’allenamento post seminario; adattando quello che avevo visto alle caratteristiche dei miei giocatori.

Ricordo ancora.

Tutto un allenamento a provare quelle due situazioni: calcio d’angolo e calcio di punizione.

Alla fine, facemmo i 3 punti.

Come ti dicevo con gol nato da quel nuovo schema su corner che avevo appena fatto mio.

Si apriva un ciclo della mia carriera.

Leggi attentamente...



Da quel giorno mi convinsi sempre di più che la cura di ogni dettaglio della partita era fondamentale per la mia squadra, per i miei giocatori ed anche per me.

Si anche per me.

Curare l’organizzazione delle palle inattive è importante per tre motivi:

1. È uno strumento che ti consente di essere strutturato ed organizzato per ogni singolo momento della partita;

2. È uno strumento che ti consente di studiare in maniera più approfondita le caratteristiche dei tuoi giocatori;

3. È uno strumento che ti consente di sfruttare una situazione che, mediamente, avviene 10/11 volte a partita;

Vorrei che tu ti concentrassi su una parola che ritorna in ognuno dei tre punti.

La parola in questione è "strumento”

Lo strumento è il mezzo per ottenere qualcosa.

Ma cosa?

Ognuno di noi dovrebbe ambire ad consegnare alla propria squadra tutti gli strumenti possibili per ottenere un risultato e l’organizzazione delle palle inattive offensive è uno di questi strumenti.

Se guardi una partita ti renderai conto che nelle varie situazioni di palla inattiva offensiva possiamo notare alcune cose.

Sulla base di ciò che noto in partita (studiando la partita precedente dell’avversario per chi ne ha la possibilità) ho stilato 7 punti strategici delle palle inattive che condivido con te.

Ma prima voglio che sia chiaro un aspetto che non possiamo ignorare

Lascia che ti spieghi

Ogni singola palla inattiva offensiva è assolutamente differente una dall’altra.

E tu potrai pensare..."ma dai"... ma questo è un aspetto fondamentale da tenere in considerazione.

Prova a pensare alle variabili partendo dalla stessa persona incaricata di calciare la palla inattiva. Corner o punizione che sia.

Partendo dal modo in cui calcia la palla.

Dobbiamo essere coerenti con noi stessi ricordandoci questo aspetto.

Ogni palla inattiva calciata è differente.

La prima parte della guida l'abbiamo superata.


Ora voglio condividere con te come strutturo l'organizzazione di una palla inattiva difensiva.

7 PUNTI STRATEGICI PER L’ORGANIZZAZIONE DELLE PALLE INATTIVE

1. Il punto numero uno, in assoluto, è trasmettere alla tua squadra la fiducia che ogni situazione da palla inattiva potrebbe essere un gol per noi.

2. Individuare il calciatore che, oltre ad avere qualità tecnica di esecuzione del calcio da fermo, sappia decidere per la squadra quale palla inattiva eseguire in un determinato momento

3. Strutturare la palla inattiva in relazione al numero di calciatori che vogliamo partecipino attivamente alla situazione (quelli che vanno a “saltare”).

4. Valutare e decidere quali giocatori debbano partecipare attivamente alla palla inattiva. Per questo in realtà non vi è un codice segreto da condividere, ma è sempre in relazione alle qualità dei tuoi giocatori. I blocchi, per esempio, non li faccio fare sempre ai giocatori più fisici, ma anche a quelli più scaltri.

ll giocatore che invece esce per fare lo scambio con il compagno incaricato di calciare un corner (per esempio) deve sapere che deve essere rapido e preciso nel passaggio di ritorno (soprattutto lo devo sapere io).

Sul primo palo voglio sempre il mio attaccante centrale e, invece, quando voglio destabilizzare la squadra avversaria cerco di metterlo in una posizione per far pensare loro che debba succedere qualcosa, per poi calciare non verso di lui, ma sul secondo palo generalmente.

Infine, i 2 giocatori che rimangono a difendere sono sempre i giocatori difensivi più rapidi ed abili nella marcatura. Hanno un compito solo: se la palla passa viene respinta devono bloccare l’avversario.

5. Decidere (in relazione alla qualità tecnica individuale dei tuoi giocatori e in relazione al numero di calciatori tenuti in attacco dalla squadra avversaria) quanti calciatori tenere in copertura.

Personalmente tengo 2 giocatori in copertura e 7 a saltare con un giocatore a calciare. Questo anche se la squadra avversaria tiene alta 2 calciatori, giocandomi così il 2vs2 difensivo.

6. Analizzare se la squadra avversaria se marca a uomo, difende a zona o difende con una zona mista.

- Se marca a uomo organizzo un corner con almeno due blocchi (esempio: se voglio attaccare il primo palo andando a prolungare palla sul secondo vado a bloccare il giocatore posto sui 5 metri incaricato di andare ad attaccare la palla facilitando così l’attacco palla)

- Se difende a zona, non chiedo a 2 miei giocatori di andare sul punto di battuta del corner per muovere palla, ma preferisco far “muovere gli avversari”. Quindi organizzo un corner che abbia dei movimenti e combinazioni che muovano il posizionamento difensivo avversario.

- Se difende con una zona mista posso utilizzare entrambe le situazioni andando a valutare quale sia la migliore delle due in relazione al punto debole della squadra avversaria

7. Avere una “rosa” di palle inattive a disposizione per poter proporre ai tuoi giocatori palle da fermo differenti differenti (se non ogni partita almeno dopo un periodo di utilizzo) per evitare che le palle inattive diventino mentalmente obsolete.

Partiamo da un presupposto: l’allenamento dedicato alle palle inattive non può durare 15/20 minuti alla nell’ultimo giorno di allenamento continuando a dire ai nostri giocatori “dai, dai veloce” (cosa che ho visto personalmente).

Secondo presupposto: quando preparo le palle inattive mai le provo chiamando una “squadra titolare”.

Soffermiamoci su questo ultimo punto.

Ti chiederai…ma se le palle inattive non li provano quelli che penso giocheranno la prossima partita che senso ha? Come potranno sapere e ricordarsi posizioni e movimenti?

La verità è che faccio fatica a pensare ad un allenamento “speciale” solo per i giocatori che credo possano giocare la prossima partita.

Ogni allenamento che preparo è per tutti. Il nostro compito è valorizzare e migliorare ogni singolo giocatore e si, anche se magari pensi sia difficile, pure in prima squadra.

Ti racconto tutto questo per farti capire che quello che ti sto per raccontare vale per tutte le squadre di ogni categoria e livello.

Devi sapere che negli ultimi anni mi sono chiesto: "Qual è la modalità migliore per allenare le palle inattive all’interno di una seduta di allenamento mantenendo un equilibrio di squadra tale da far sentire tutti partecipi alla preparazione della partita?”

Cioè… esiste un allenamento che possa allenare le palle inattive, mantenendo alta l’intensità e la concentrazione, che possa fare sentire tutti importanti?

(Sia in termini di preparazione partita, applicazione allo schema su corner e inclusione di tutti i giocatori a disposizione).

Per rispondere a questa domanda ho pensato a come ho allenato in passato le palle inattive, quali errori avevo commesso, quali spunti potevo prendere facendo anche riferimento a quello che avevo sentito nei vari seminari a cui avevo partecipato e testi che avevo studiato (e che studio tutt’oggi).

È così che è nata in me la consapevolezza che il miglior modo per allenare le palle inattive sono inseriti in quello che definisco “Global Set Pieces Training”

Il GSPT non è altro che un allenamento tattico globale dove all’interno inserisco situazioni di palle da fermo unendo le 4 fasi di gioco (fase offensiva, fase difensiva, transizione offensiva, transizione difensiva) all’organizzazione delle palle inattive.

Aggiungendo un’altra piccola premessa: le palle inattive vengono sempre inviate tramite WhatsApp ai miei giocatori due giorni prima per potersi preparare singolarmente perché penso che tutti debbano conoscere la completa organizzazione della situazione e non solo uno specifico movimento.

Come funziona il GSPT?

L’allenamento GSPT lo organizzo con una particolare modalità: le squadre le faccio “decidere” ai miei giocatori.

Mi spiego

Dopo l’attivazione tecnica, gestita dal mio vice, chiedo due squadre, una schierata con il nostro sistema di gioco ed una schierata con il sistema di gioco avversario (si io ritengo importanti pure i numeri, tutto… ma ritengo tutto ciò che si possa sapere di doverlo sapere).

Perché chiedo ai miei giocatori di posizionarsi loro in campo decidendo chi per prima deve schierarsi con NOI?

Proprio per quel NOI.

Voglio vedere chi inizia per prima, chi vuole prendersi il posto in squadra, chi si prende per prima la casacca.

Mi piace osservare i loro comportamenti, farli scegliere.

Dopo l’organizzazione delle due squadre l’esercitazione, come detto, si svolge basandosi sulle 4 fasi di gioco in situazione di 10vs10. Situazione reale. Situazione di partita.

- Fase offensiva: l’esercitazione inizia con la costruzione del gioco in relazione a quanto si è preparato negli allenamenti precedenti contro il tipo di pressione della squadra avversaria

Ogni 3 azioni offensive chiamo una palla inattiva tra quelle preparate e qui deve scattare il meccanismo organizzativo.

Infatti, l’obiettivo è duplice: riconoscere la situazione da palla inattiva ed organizzarsi in breve tempo per il posizionamento.

Lo ritengo importante. Tutti devono conoscere tutto (poi ogni tanto non se lo ricordano ovviamente ).

- Fase difensiva: finita la situazione da palla inattiva successiva alla situazione offensiva alterno una fase offensiva completa, quindi con conclusione in porta avversaria, ad una situazione di fase difensiva.

La situazione di fase difensiva, in questa progressione tattica, la richiedo in relazione all’organizzazione della prima linea di pressione. Quindi organizzando la pressione sulla costruzione del gioco della squadra avversaria.

Anche qui dopo tre situazioni (alternate offensive e difensive di pressione) chiamo la palla inattiva che voglio provare.

- Transizione offensiva: l’inserimento della transizione offensiva è immediato alla riconquista della palla durante la seconda situazione (la introduco in maniera graduale la transizione e quindi dopo l’attuazione della pressione della prima linea).

In questo caso la richiesta di transizione offensiva è subordinata ad un tempo di transizione che assegno ai giocatori in cui dovranno trovare la soluzione migliore per andare a rete.

- Transizione difensiva: dopo la transizione offensiva faccio partire una seconda palla verso la “nostra” linea difensiva richiedendo un attacco improvviso agli attaccanti “avversari.

In questo modo valuto anche se sono state prese le adeguate preventive una volta recuperata palla ed eseguita la transizione offensiva.

Alla fine della transizione difensiva alla squadra schierata con il sistema di gioco avversario di calciare una palla inattiva e di conseguenza alla nostra squadra di organizzarsi per una palla inattiva difensiva.

Se il portiere recupera il pallone dovrà decidere come far ripartire la squadra (se con transizione con palla lunga oppure giocando corto).

Poi l’ultima chiamata. Ultimo corner o punizione da provare, ma in situazione diversa.

Infatti, chiedo alla squadra che deve calciare la palla inattiva di decidere loro quale provare (ed anche qui osservo e cerco di capire il perché della scelta).

Finita tutta la sequenza, le due squadre si “invertono”, riposizionano e la squadra che era schierata con il sistema di gioco della squadra avversaria si posiziona con il nostro sistema di gioco e ricomincia l’esercitazione.

Questa tipologia di allenamento, GSPT, l’ho perfezionata in 15 anni di esperienza sui campi nelle varie categorie.

Ho sperimentato, sbagliato, corretto, studiato e ripartito.


Per me, le mie squadre, i miei giocatori funziona ed è uno strumento importante per la preparazione della partita.

Non volevo provare, cosa che ho fatto, le situazioni da palla fermo in maniera non allenamento, annoiando i miei giocatori e, cosa più importante, facendo passare il momento delle palle inattive come un peso.

Il mio pensiero è stato quello di creare un allenamento che tenesse attivi i miei giocatori durante un momento importante come le palle inattive.

Come dicevamo, le palle inattive hanno la grande capacità di cambiare l’attitudine realizzativa della tua squadra dando loro uno strumento eccezionale.

Trasmettendo ai tuoi giocatori l’importanza delle palle inattive, creando allenamenti efficaci e, soprattutto, credendoci tu alle palle inattive potrai cambiare la percezione ai tuoi giocatori riguardo le situazioni con palla ferma.

Cambiando le loro percezioni cambia anche la loro efficacia, che viene messa in relazione al numero di gol che vengono realizzato su una situazione da palla inattiva.

Per la tua squadra, per i tuoi giocatori e per te stesso, le palle inattive divengono una fonte di trasformazione e cambiamento. Si sviluppa così una relazione molto forte tra te e la tua squadra.

Le palle inattive ti possono dare quella forza superiore per superare le situazioni difficili, recuperare un risultato o risolvere una partita difficoltosa.

"È facile comprendere gli schemi, una volta visti, ma non è così facile capire le correlazioni che si possono creare in ogni determinata situazione”


Ho preparato per te un PDF con 8 mie palle inattive (corner e punizioni laterali) che utilizzo abitualmente con la mia squadra.


Clicca il link e scaricali compilando il form. Clicca qui.


Fammi sapere se ti sono piaciuti e se li utilizzerai.


Scrivilo qui nei commenti.


Un abbraccio

Alessandro e Sara




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