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Il Milan di Stefano Pioli

Simone Piantoni

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Mi presento, sono Piantoni Simone ex giocatore ed allenatore, ma soprattutto appassionato e incuriosito dal tema calcio. Volevo innanzitutto premettere di essere un neofita della così detta “scrittura calcistica”, ma spero di passarvi i concetti che voglio esprimervi nel modo più semplice e chiaro possibile.

Cominciamo quindi, con l’approfondimento sulle squadre qualificate a quarti di Champions league, ed in particolare con il Milan, che affronterà il Napoli, in quello che si attende un bellissimo derby italiano.

Bellissimo perché entrambe rappresentano, per i principi di gioco, le squadre più europee che il panorama italiano può proporre in questo momento.

La forza dei rossoneri di Pioli, in questi tre anni ormai, è il baricentro alto della squadra ed il recupero alto della palla per innescare con un gioco molto verticale i propri velocisti, soprattutto a sx, dove sono state costruite le fortune della compagine rossonera.

Analizziamo ora i motivi principali di questa crescita negli ultimi anni.

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GIOCATORE CHIAVE

Il portiere, vero leader carismatico ed emotivo del Milan, Maignan è un portiere unico nel suo genere, avendo un gioco coi piedi e tempi da centrocampista, permette alla sua linea difensiva di rimanere alta il più possibile e di accettare l’uno contro uno, ben sapendo i difensori, di avere alle spalle un giocatore prontissimo a correre in loro aiuto in caso di passaggio sopra la linea o in profondità. 

La crisi del Milan, in fase difensiva, da ottobre a febbraio, si può ricondurre molto all’assenza di questo fuoriclasse assoluto. 

I numeri infatti parlano chiaro, con il francese il Milan riesce stabilmente ad occupare la metacampo avversaria.

Nel periodo con Tatarusanu, a difendere i pali della porta rossonera, questo non succedeva e il baricentro della squadre, secondo i dati, retrocedeva in media di una decina di metri rispetto alla presenza di Magnain.

La personalità e la reattività del francese influisce anche nei calci piazzati aiutando la squadra a subire meno gli avversari, altro punto debole dei rossoneri. 



FASE DI COSTRUZIONE

La difesa, sembra definitivamente tornata a quattro, è molto flessibile in fase di costruzione con Calabria che si allarga sulla linea dei due centrali e con Theo che si alza sulla linea dei centrocampisti, a volte molto largo, ma in alcuni casi stringe in mezzo al campo a farsi dare la palla dal centrocampista che si è abbassato in mezzo ai due centrali difensivi. 

La posizione di Theo più stretta viene spesso usata con le squadre che giocano uomo contro uomo e che tendono a portare una pressione alta (Esempio: Atalanta, Lazio). 

Come abbiamo detto i due centrali si allargano ed è il vertice basso, Bennacer o Krunic che si abbassa in mezzo a loro in fase di costruzione.



 Approfondiamo ora il principale principio di gioco del “nuovo” Pioli: abbassamento del trequartista a giocare la palla e spazio al secondo centrocampista (Tonali) di allargarsi sulla fascia laterale per fare il play decentrato oppure di buttarsi nello spazio e di andare, a seconda del movimento del centroavanti, ad attaccare la linea o a fare il trequarti.



L’esterno destro rimane largo, ma solitamente pronto a stringere in caso di perdita del possesso, mentre Leao cerca il più possibile di isolarsi per ricevere la palla oppure rimane sulla trequarti largo a sinistra o attaccando la profondità con accelerazioni devastanti. 



FASE DI NON POSSESSO

La vera forza della compagine rossonera in questi anni è la fase di recupero della palla.

La squadra rimane molto alta con il principio, per tutti i giocatori, tranne Leao, di pressione immediata sul proprio uomo in caso di perdita del possesso. 

Gli uomini di Pioli aggrediscono subito il portatore accettando l’uno contro uno con i due centrocampisti pronti a scivolare sugli esterni in base allo sviluppo del gioco avversari.

I due centrali accorciano la squadra fino dentro la metacampo avversaria ed i terzini si alzano sui propri avversari in ogni zona del campo, con un lavoro fondamentale del trequartista e del centroavanti che chiudono subito le linee di passaggio interne e portano pressione sui centrocampisti centrali degli avversari. La distanza tra la difesa e l’attacco non supera mai il range dei 25/30 metri.


Fondamentale saranno i duelli individuali, il gioco sugli esterni e la possibilità di cambiare schema di gioco in corsa, cosa che i rossoneri, hanno nelle loro corde. 

Domenica (2 aprile 2023 risultato 0-4) la partita è stata vinta in questo modo, cioè adattando gli interpreti alle caratteristiche degli avversari per annullarne le fonti di gioco (Bennacer su Lobotka), e comandare la partita acquisendo la supremazia a centrocampo.

Lo stato di forma dei giocatori chiave sarà un altro punto del contendere, con Leao in ripresa, un Diaz come quello di Domenica sera e la svolta psicologica positiva della roboante vittoria sarà sicuramente un plus per i rossoneri, mentre per gli azzurri il dubbio Osimenh e il contraccolpo psicologico della clamorosa sconfitta potrebbe intaccare le convinzioni fin qui meritatamente acquisite durante tutta la stagione.  

In conclusione, dopo la partita di campionato di Domenica sera, possiamo dire che la sfida con il Napoli sarà molto equilibrata e la differenza per i rossoneri la farà la costanza e la mentalità che in questa stagione sono state molto altalenanti; ma allo stesso tempo c’è la convinzione che il Milan visto in questi tre anni e concentrato come nei match di campionato contro i partenopei non parta assolutamente battuto.

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